Fondo Impresa Donna: Un'importante misura per sostenere le Imprenditrici

Franca Gragnaniello

Franca Gragnaniello

Se ne parlava da circa 8 mesi, ma finalmente Fondo Impresa Donna 2021 ha  preso forma. Il Fondo nasce con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro ( 20 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022 ) fra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati destinati a sostenere economicamente progetti per l’ imprenditoria femminile. Non solo di società, ma anche di professioniste e lavoratrici autonome. Si tratta solo di un importo iniziale rispetto ai 400 milioni di euro complessivi per la creazione di aziende guidate da donne nell’ambito della missione “Inclusione e coesione” del Piano nazionale di ripresa e resilienza ( Pnrr ). La misura vuole favorire e incentivare la partecipazione femminile ai contesti d’impresa, fornendo un supporto economico per le fasi, spesso complesse, di avvio di una nuova attività. Il provvedimento, in particolare, valorizza soprattutto i progetti con contenuti innovativi.

Cosa si intende per imprenditoria femminile?

Per definizione, l’imprenditoria femminile è la costellazione di attività di business guidate da donne o che contano su una compagine sociale a maggioranza femminile. Dal punto di vista statistico, un recente studio della Camera dei deputati ha fotografato l’andamento del fenomeno, che ha visto una repentina decrescita nel 2020, anno della crisi pandemica. A fine 2019 le aziende guidate da donne iscritte al Registro delle Camere di Commercio erano 1 milione e 340mila (pari al 22% del totale), un numero che confermava un trend positivo rispetto agli anni precedenti. La battuta d’arresto globale ha avuto, però, pesanti ricadute per l’imprenditoria femminile. Dopo un lungo periodo caratterizzato da una crescita costante, tra aprile e settembre 2020 la corsa è rallentata fino a fermarsi. Calo della domanda e mancanza di liquidità sono state le problematiche maggiori. Così, a fine 2020, le imprese femminili si sono attestate attorno a un milione e 336 mila unità, quasi 4mila attività in meno rispetto al 2019.

Fondo Impresa Donna: a chi si rivolge

Il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che lo rende operativo è arrivato in Gazzetta Ufficiale il 14 dicembre, a un passo dalla scadenza dettata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui rientra. Mancano, ora, solo le istruzioni su tempi e modalità di domanda per accedere ai nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile. Sarà  il testo del Decreto MISE a stabilire i contorni della platea di donne potenziali beneficiarie dando la definizione di impresa femminile. Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale,Rientrano in questa categorie:

  • imprese individuali la cui titolare è donna;
  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del CdA per almeno due terzi al femminile;
  • lavoratrici autonome.

Settori ammessi: industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, per programmi di investimento che andranno realizzati entro due anni.

Contributi disponibili e spese ammesse

Il decreto Fondo Impresa Donna 2021 distribuisce gli interventi per le imprese femminili in più assi:

  • nascita e consolidamento, a cui sono assegnati 32,5 milioni;
  • diffusione della cultura imprenditoriale e formazione, per cui sono previsti 6,2 milioni;
  • gestione della misura affidata a Invitalia con la disponibilità di 1,3 milioni.

Ancora più nello specifico, le agevolazioni finanziano la nascita o il consolidamento dell’impresa. Nella prima rientrano i contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100.000 euro, coprono l’80% fino a 50.000 euro. La quota sale al 90% nel caso delle donne disoccupate. Se il programma prevede spese per una cifra tra 100.000 e 250.000 euro, la copertura economica si riduce al 50%.

Invece nel caso di consolidamento dell’impresa, le agevolazioni sono pari al 50% come fondo perduto per le aziende nate da 1 a 3 anni e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili. Se l’impresa ha più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate con il fondo perduto, quelle di investimento con il finanziamento agevolato.

Il pacchetto delle agevolazioni del nuovo Fondo Impresa Donna 2021 si completa con il voucher fino a 5.000 euro da investire in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3mila euro per servizi di Invitalia).

Non solo Incentivi

Il Fondo promuove, inoltre, azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile, attraverso iniziative che insegnino il valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università. Si  propone una vera e propria educazione alla cultura imprenditoriale tra le donne. Sono predisposti, inoltre, programmi di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale.

Spese ammissibili

Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia. La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. Le agevolazioni del Fondo impresa Donna possono essere utilizzate per impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, immobilizzazioni immateriali, servizi cloud per la gestione aziendale, personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata. Per realizzare le iniziative si hanno a disposizione 24 mesi di tempo dalla data di concessione delle agevolazioni. Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello. Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore, www.invitalia.it.

Il decreto attuativo individuerà nel dettaglio i criteri di valutazione delle domande al fine di determinare l’ammissibilità della domanda tra cui ad esempio: potenzialità del mercato, utilizzo e sviluppo delle nuove tecnologie e altri criteri di merito.Il primo criterio per la valutazione è l’ordine di presentazione, il secondo è di merito sul progetto imprenditoriale ovvero sulle potenzialità del mercato di riferimento.

Conclusioni

Il settore dell’imprenditoria è stato per anni presidiato da uomini, ma le storie di successo dove ad essere protagoniste sono le donne, negli ultimi anni, non sono mancate. Il nostro auspicio è che il calo registratosi possa tramutarsi in crescita vertiginosa: sarebbe un autentico segnale di rinascita per tutto il Paese. Le grandi idee, i progetti validi sono da incoraggiare, a qualsiasi costo: I progetti che spiccano il volo hanno sempre alle spalle persone eccezionali che ci lavorano.